ITINERARI DELLA PASSIONE_Liliana Cano_2013
Comune di Samugheo
e
MURATS Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda
presentano
ITINERARI DELLA PASSIONE
Liliana Cano
dal 22 marzo al 21 aprile 2014
Inaugurazione sabato 22 marzo ore 11:00
Museo MURATS
IN MOSTRA AL MUSEO MURATS LA GRANDE ARTISTA SASSARESE CON UNA SERIE DI LAVORI SULLA VITA DI CRISTO: 25 GRANDI ACRILICI SU TAVOLE CHE RAFFIGURANO I MOMENTI CRUCIALI DELLA PASSIONE E I PERSONAGGI CHE IN VARI MODI SONO I TESTIMONI DELLA SUA VITA.
Il Comune di Samugheo e il Museo MURATS presentano la mostra ITINERARI DELLA PASSIONE della pittrice Liliana Cano. La mostra verrà presentata in occasione delle celebrazioni della Quaresima e della Pasqua con l’esposizione di una serie di lavori inediti, espressione di un impegno coinvolgente, che sempre caratterizza l’opera artistica di Liliana Cano. Tutte le opere sono state concepite e realizzate per il Convento San Francesco di Ittiri, luogo in cui verranno collocate in modo permanente dopo la mostra. Questo appuntamento sarà quindi un’occasione unica per vederle prima della definitiva sistemazione.
L’evento sarà inaugurato sabato 22 marzo alle ore 11:00, presso il Museo MURATS, e sarà allestita al piano terra. Allo stesso tempo si potrà visitare la collezione del Museo con l’esposizione di pregiati manufatti tessili della Sardegna sia al piano terra che al primo piano del Museo. Interverranno l’Arcivescovo di Oristano S. E. Mons. Ignazio Sanna, il Magnifico Rettore dell’Università di Sassari Prof. Attilio Mastino, Prof. Aldo Sari Docente di Storia dell’arte medioevale e moderna, F.F. Francesco Sechi e l’artista Liliana Cano.
Il titolo della mostra, ITINERARI DELLA PASSIONE, vuole mettere in evidenza un passaggio molto importante della liturgia cristiana che sottolinea l’importanza dell’azione con cui il Cristo si pone al servizio dell’uomo quando si offre al Padre in sacrificio sulla Croce, portando sulla Croce ogni peccato e sperimentando sul suo corpo tutte le conseguenze del male nella Storia.
L’Itinerario della Passione, propostoci da Liliana Cano nelle sette grandi Tavole, si ispira alla esperienza mistica di S. Brigida tramandataci nella formula delle sette preghiere. Mentre altre sedici Tavole rappresentano coloro che sono stati testimoni della Passione, Morte e Resurrezione del Cristo. Coloro che, se pur lo hanno rinnegato ed abbandonato nello scandalo della Passione, ne hanno accolto il messaggio di salvezza annunciandolo a tutte le genti, e col loro martirio ne hanno testimoniato l’efficacia.
Con queste tavole si vuole sottolineare il sacrificio, attraverso un’attenta raffigurazione del corpo di Cristo, che poi è il tramite attraverso cui il figlio di Dio si è messo in relazione con gli uomini. Infatti i lavori in mostra, attraverso l’intenso linguaggio figurativo, descrivono i momenti più drammatici della Passione dove la compostezza e il dolore fisico prefigurano la conoscenza della verità unendo in un’unica immagine, forma materiale e realtà spirituale. Lavori che, oltre ricordare la Pasqua come momento cruciale della Cristianità, vogliono evidenziare e mettere il visitatore di fronte all’uomo e al corpo del Salvatore inteso anche nella sua fisicità. Le opere di Liliano Cano testimoniano infatti alcuni momenti essenziali della vita di Cristo, dalle scene tratte dall’Itinerario di Santa Brigida fino alla rappresentazione di quelli che possono essere definiti i testimoni della suo vita, tra apostoli, discepoli ed evangelisti. Opere che lo rappresentato bambino come nella Circoncisione fino alla raffigurazione del supplizio della Flagellazione, dell’Incoronazione di spine e della Crocefissione.
Per il Sindaco di Samugheo Antonello Demelas e il Direttore del MURATS Baingio Cuccu questa mostra, oltre che a celebrare una grande arista del nostro tempo come Liliano Cano, vuole evidenziare la vicinanza del Museo a quelli che sono sentiti come momenti cruciali della comunità, momenti che segnano il vivere comune della nostra cultura e che quindi meritano un’indagine attraverso l’occhio dell’arte contemporanea.
Liliana Cano nasce a Gorizia il 18 ottobre del 1924. Nel 1936 studia a Torino dove consegue la maturità artistica presso l’Accademia Albertina con Omegna e Valinotti, dove fu allieva di Casorati e Manzù. Inizia prestissimo a confrontarsi con successo in collettive e rassegne in tutta Italia. Dal 1946 è a Sassari in sodalizio con pittori e scultori dell’Isola nel campo della ricerca e della sperimentazione: da Costantino Spada a Stanis Dessy, a Libero Meledina, a Pietro Antonio Manca e a Ausonio Tanda. I campi di ricerca sono la figura e l’immagine; la Sardegna vista come prototipo; muralismi e altri materiali orizzontali e verticali. Liliana ha, ad oggi, allestito svariate personali tra Sassari, Cagliari, Olbia, Nuoro nonchè Roma, Avellino, Brescia, Firenze e partecipato a mostre collettive, tra le quali a Padova nel 1944, a Bologna nel 1948, a Sassari durante gli anni 60 e 70, a Desenzano (Brescia) nel 1973. Negli anni ’70 realizza il monumento alla donna e le sei pareti della chiesa di san Lussorio a Oliena. E il Murale di Bono dedicato a Giommaria Angioy e ai Moti Antifeudali a cui seguono Ozieri, Bultei, Irgoli, Oliena, e altri centri della Sardegna e, nel 1978, a Cagliari le viene conferito il prestigioso Premio Speciale per l’attività artistica da parte del Presidente della Repubblica. Negli anni ’80 esegue gli Amanti del Sole per l’Università di Tolone Sardegna, grande telero per la World Trade Center di Amsterdam. Si reca poi a Barcellona, di cui si innamora e dove si ferma a lavorare. Ma è in Francia che la vita artistica freme, e Liliana Cano vi si stabilisce, risiedendo per circa vent’anni tra Arles, Istres, Marsiglia, Parigi, Avignone, e Tolone, partecipando a mostre in tutta Europa: Marsiglia, Parigi, Cannes, Tolone, Monaco, Raastadt, Amsterdam, Barcellona, Sanpietroburgo.