FACE OFF_TRUE LIES_Sergio Fronteddu/Vincenzo Pattusi_2013
INTERVISTE:
Comune di Samugheo
e
MURATS Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda
presentano il progetto
FACE OFF
TRUE LIES
Sergio Fronteddu/Vincenzo Pattusi
dal 18 gennaio al 02 marzo 2014
Inaugurazione sabato 18 gennaio ore 17:00
Museo MURATS
SERGIO FRONTEDDU E VINCENZO PATTUSI SARANNO I PRIMI DUE ARTISTI A ESPORRE PER IL PROGETTO FACE OFF CON LA MOSTRA DAL TITOLO TRUE LIES DOVE SI CONFRONTERANNO CON UN TEMA LEGATO AD UN IMPORTANTE AVVENIMENTO QUALE IL CARNEVALE. NELLO SPECIFICO ANALIZZERANNO, ATTRAVERSO LE LORO OPERE, IL CONCETTO DI MASCHERA E DISSIMULAZIONE.
Il Comune di Samugheo e il Museo MURATS, in linea con il programma di promozione delle attività museali e del territorio, presentano la mostra TRUE LIES che apre il progetto FACE OFF, rassegna che proseguirà per tutto il 2014. L’intento del progetto è quello di porre due artisti a confronto tra loro, ma anche con un determinato argomento, a volte legato ai più importanti eventi della comunità di Samugheo e a volte su tematiche più generali. Con la mostra TRUE LIES saranno esposte le opere di due artisti nuoresi, Sergio Fronteddu e Vincenzo Pattusi, i quali hanno creato una serie di lavori realizzando anche opere congiunte.
La mostra verrà inaugurata sabato 18 gennaio alle ore 17:00, presso il Museo MURATS, e occuperà la prima sala del Museo. Mentre nella altre due sale rimarranno visitabili la mostra fotografica Chiara Samugheo. La mia Sardegna e, al primo piano, la collezione tessile del Museo con l’esposizione di pregiati manufatti sardi del tessile.
La mostra TRUE LIES (ossimoro inglese che significa “autentiche bugie”) vuole essere un “omaggio” al carnevale inteso come momento dell’anno in cui, attraverso l’utilizzo delle maschere, si assumono identità differenti con l’intento di rappresentare qualcun altro o qualcos’altro. Con la mostra si vuole indagare il rapporto tra le persone e l’azione del mascherare, azione che permette il cambio di identità rendendo tutto più sfuggente e soggettivamente interpretabile. Le maschere, infatti, comunicano un messaggio attraverso ciò che appaiono ma allo steso tempo servono per occultare cose e significati che possono risultare più o meno evidenti. Questo gesto può essere volutamente riconoscibile creando allora, tra il soggetto mascherato e chi guarda, un gioco delle parti dove non tutto è ciò che appare, o per lo meno diventa qualcosa di incerto e sfuggente.
Le opere di Sergio Fronteddu, realizzate con materiali quali sapone e colla, riproducono oggetti che tutti siamo abituati a vedere nella quotidianità ma in realtà sono qualcosa di differente, con la colla che ha la funzione di creare e opacizzare le immagini. I lavori di Vincenzo Pattusi giocano sull’ambiguità di volti a cui mancano caratteri fisiognomici o possiedono elementi estranei al volto umano rendendoli indecifrabili, enigmatici, dubbiosi ma nel contempo penetranti.
Per il Direttore del MURATS Baingio Cuccu e il Sindaco di Samugheo Antonello Demelas questa mostra, che apre un progetto della durata di un anno, è un ulteriore passo verso un’apertura al vitalissimo ambiente culturale della Sardegna attraverso quelle contaminazioni positive tra arti, unioni tra abilità del passato e della tradizione con la vitalità e le visioni dell’arte contemporanea.
Sergio Fronteddu nasce a Nuoro, città dove tutt’ora risiede e lavora dopo gli anni sassaresi in cui ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Il suo percorso artistico si stabilizza sin dall’inizio su due paletti fondamentali: da un lato irriverenti interventi pubblici; dall’altro la passione della scultura, consolidata dagli studi accademici, che si esprime con l’attenzione verso materiali insoliti come il sapone, a cui dedica una lunga produzione tematicamente riferita all’alimentazione, e la colla nelle opere più recenti. Ha partecipato a numerose mostre e iniziative culturali.
Vincenzo Pattusi, in arte LUDO 1948, è nato a Nuoro nel 1978, dopo la laurea in Storia dell’Arte e un master in conservazione e restauro, entra in contatto con l’ambiente artistico nuorese muovendo i primi passi nella street art e portando avanti un discorso pittorico che dai muri fa ritorno alla tele in studio in un gioco continuo di rimandi e citazioni. Ha eseguito diverse commissioni pubbliche e partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora e Nuoro dove dal 2008 condivide con altri artisti il Seuna Lab, contenitore creativo per le sperimentazioni artistiche contemporanee.