Restano solo i fili e i sostegni – Daniela Frongia

Restano solo i fili e i sostegni – Daniela Frongia

Il Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda e il Comune di Samugheo in collaborazione con Orientare Srl., dedicano un approfondimento alla ricerca artistica di Daniela Frongia, protagonista della mostra “Restano solo i fili e i sostegni“. Il percorso espositivo, tracciato da circa 80 opere edite ed inedite – tra tele, sculture tessili e installazioni site-specific – intende raccontare l’evoluzione del simbiotico rapporto che lega l’artista al filo, medium espressivo privilegiato delle sue sperimentazioni e interazioni, adottando quale termine post quem della narrazione il 2017,  anno in cui il MURATS presentò la prima personale dell’artista: “Intrecci liberi“.

Il progetto, curato dalla Direttrice del museo Anna Rita Punzo, sarà inaugurato Sabato 9 Novembre alle ore 18.00 alla presenza dell’artista, del Sindaco di Samugheo Basilio Patta e dell’Assessora alla Cultura Elisabetta Sanna.

« …per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi […] Quando i fili sono tanti che non si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili ». Come le intricate ragnatele evocate da Italo Calvino nelle sue città invisibili, anche le architetture effimere edificate da Daniela Frongia contaminano spazi, trasformano ambienti, collegano distanze. Polarità dinamiche e opposte di fili bianchi e neri, ora leggere e rarefatte, ora dense e corpose, colmano vuoti fisici, suggeriscono forme, diventano espansioni materiche capaci di varcare i confini dimensionali della tela e del telaio/cornice per instaurare relazioni peculiari con luoghi e fruitori. Le installazioni di Daniela Frongia sono creature nomadiche, corpi modulari metamorfici che crescono ed evolvono nel tempo attraverso integrazioni e innesti. Ponderati equilibri concettuali e compositivi sottendono la gestazione di ibridi tessili sostenuti da complesse armature metalliche e tele polimorfe da cui germinano volumi, textures e pattern tridimensionali capaci di restituire all’osservatore forme, esperienze e memorie tattili.

 

Daniela Frongia (1981) vive e lavora a San Gavino Monreale. Conseguito il diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “Carlo Contini” di Oristano, matura la propria formazione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si laurea in Scenografia e Storia dell’Arte Contemporanea. Il linguaggio espressivo di riferimento della Frongia è la fiber-art, declinata attraverso performance, installazioni intra ed extra muros, videoarte e fotografia. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Ha all’attivo numerosi premi e mostre, collettive e personali, in ambito nazionale e internazionale, si ricordano: “De filo“, Linificio e Canapifico Nazionale, Villa D’Almè (2023); “Un altro luogo“, Organica – Museo di arte ambientale nel parco del Limbara – Spazio CEDAP, Tempio Pausania (2022); “Bianco e Nero“, Contemporalis, Parigi (2022); “Intrecci d’Arte a Palazzo Marliani Cicogna“, Palazzo Marliani Cicogna, Busto Arstizio (2020); “Il Ventennale. Un viaggio tra passato e futuro prossimo”, Museo MAN, Nuoro (2019).

murats