Ti sei vestita di bianco Pippa Bacca, Oreste Pipolo, Pietruccia Bassu
TI SEI VESTITA DI BIANCO
Pippa Bacca, Oreste Pipolo, Pietruccia Bassu
a cura di Anna Rita Punzo
Il Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda – MURATS, il Comune di Samugheo, Orientare Srl, in collaborazione con Soroptimist Club Oristano, presentano la mostra “Ti sei vestita di bianco” curata da Anna Rita Punzo.
In occasione dell’inaugurazione, Sabato 11 Maggio 2024 alle ore 18.30 presso la sala convegni del Museo MURATS, interverranno il Sindaco di Samugheo Basilio Patta, l’Assessora alla Cultura del Comune di Samugheo Elisabetta Sanna, la Presidentessa del Soroptimist Club di Oristano Anna Maria Marrocu e la Direttrice del MURATS Anna Rita Punzo.
“Ti sei vestita di bianco” è il passo tratto dal componimento “A Pippa”che la poetessa Alda Merini scrisse in memoria di Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, precocemente strappata alla vita nei pressi della cittadina di Gezbe, in Turchia, durante il viaggio-performance in autostop “Brides on tour”(2008) che avrebbe dovuto condurla da Milano a Gerusalemme. Il verso diventa il titolo di una mostra che intende indagare il valore polisemico dell’abito, del velo e del corredo della sposa, attraverso le opere di Oreste Pipolo, Pietruccia Bassu e della stessa Pippa Bacca di cui quest’anno, in occasione dei 50 anni dalla nascita, il Museo MURATS celebra il ricordo e la ricerca artistica attraverso l’esposizione di una selezione di opere capaci di evocare riti e simboli archetipici afferenti alla sacralità della natura e al culto della Mater Matuta.
Nelle narrazioni fotografiche di Oreste Pipolo, il velo da sposa diventa carezza, sudario, protezione, ma anche simbolo di denuncia e sensibilizzazione; il suo progetto “Napoli Velata” giunge al Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda – MURATS – di Samugheo, dopo essere stato esposto nelle prestigiose sale del Pio Monte della Misericordia di Napoli.
L’abito bianco di Pippa Bacca è emblema di un’energia antitetica, conservatrice e dinamica, silenzioso testimone di un’assenza e al contempo metafora visiva di fiducia negli altri e nell’altrove. La memoria della marcia nuziale intrapresa da Pippa Bacca tra Regioni prostrate da conflitti bellici e miseria è un inno alla vita, all’Idea di viaggio inteso come volontà di porsi in ascolto e in dialogo, come capacità di condividere il proprio cammino con il prossimo.
Il corredo matrimoniale è la matrice tessile delle nozze mai celebrate evocate all’installazione site-specific di Pietruccia Bassu, un’opera in attesa, incapsulata nel limbo dell’inadempiuto, nel tempo sospeso in cui dimora ciò che non ha finalizzato la propria funzione e adesso è altro.
Le opere dei tre artisti, pur nella diversità dei media espressivi di riferimento, sono l’esito di processi osmotico-relazionali innescati dagli autori e attivati dalle persone, dalle esperienze, dai luoghi attraversati, vissuti e condivisi. Il viaggio di Pippa Bacca non si è interrotto in un bosco nei pressi di Istanbul, prosegue in Sardegna, a Samugheo, grazie alla volontà di chi crede ancora nei valori che hanno guidato il suo cammino.
RINGRAZIAMENTI E COLLABORAZIONI
Si ringrazia la famiglia di Pippa Bacca, custode dell’eredità artistica dell’artista, alla cui disponibilità dobbiamo il grande privilegio di poter accogliere nel nostro Museo le opere che oggi la raccontano, e in particolare Rosalia Pasqualino di Marineo. Il viaggio di Pippa Bacca non si è mai concluso. Pippa continua a viaggiare al fianco delle persone che l’hanno conosciuta dopo la sua scomparsa e se ne sono innamorate. Oggi la sua marcia nuziale prosegue in Sardegna, a Samugheo, anche grazie al contributo e al sostegno del Soroptimist Club di Oristano, da sempre impegnato nell’ideazione, organizzazione e promozione di azioni e progetti atti sostenere le pari opportunità, i diritti umani e il potenziale individuale e collettivo delle donne.La video-narrazione della mostra “Ti sei vestita di bianco” è l’omaggio che Playlab Produzioni-Video di Siniscola dedica a Pippa Bacca e a tutte le donne ‘in cammino’. Si ringrazia la famiglia di Oreste Pipolo, nella persona di sua figlia Miriam Pipolo, che oggi insieme alla sorella Ivana porta avanti con entusiasmo la narrazione fotografica avviata dal padre.